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Ecco il testo a cui si fa riferimento nel libro
Il segreto dell'Universo, Capitolo 12, Paragrafo XV

(si tenga presente che questo testo è stato scritto nell'estate del 2002, prima degli sviluppi riguardanti la Tecnica Naturale Anti-stress):


Insegnamento della tecnica di MT.
Una domanda che mi è stata rivolta spesso dopo la pubblicazione di Ipotesi sulla realtà è: "mi insegni la MT?". La risposta è che per imparare tale tecnica occorre seguire un corso di circa 5 ore, distribuite in circa 5 giorni, presso un centro MERU, che fa parte dell’organizzazione di Maharishi: per maggiori informazioni si può consultare il sito web www.meditazione.com o www.maharishi.it.
Molte persone però insistevano e mi pregavano di insegnare loro la tecnica sul momento, facendomi notare che i centri MERU in Italia sono pochi e che la tecnica costa troppo (il che può essere vero, ma il prezzo dev’essere confrontato essa con i colossali benefici che permette di ottenere nel corso dell’intera vita).
Ricordo che nel 1993, dopo una mia conferenza a Riccione, un tizio con l’accento straniero si scagliò violentemente contro di me perché avevo parlato a lungo della MT e dei suoi effetti benefici, senza però insegnarla alla platea! Devo dire che spesso sono rimasto dispiaciuto per non aver potuto far nulla per queste persone.
Per questo motivo ho deciso di descrivere su una pagina web tre semplici tecniche che, sia chiaro, sono nettamente meno efficaci della MT, ma sono molto semplici da imparare e possono essere insegnate anche attraverso delle semplici istruzioni scritte (a differenza della MT).
Mi auguro che esse servano per invogliare ad imparare la vera tecnica di MT di Maharishi.

Differenza tra la MT e la tecnica di Benson.
Il medico Benson, proprio quello che ha studiato per primo nel 1970 gli effetti della MT su parecchie decine di soggetti, ha sviluppato una sua tecnica molto semplice, che egli descrive nel suo bestseller The relaxation response (HarperCollins, 1975). Benson dichiara che questa tecnica ha la stessa efficacia della MT di Maharishi, ma due ricerche condotte nel 1989 e nel 1991 hanno dimostrato che in realtà essa è circa tre volte meno efficace (come già specificato nel capitolo 6).


Qui inizia il testo non presente sul libro.


Un'altra ricerca, condotta su due gruppi di "meditanti", rispettivamente della MT e della tecnica di Benson, ha evidenziato quanto segue: dopo due settimane di pratica, entrambi i gruppi erano moderatamente soddisfatti della rispettiva tecnica; dopo sei settimane, alcuni del gruppo Benson, non trovando ulteriori benefici, avevano smesso; dopo otto mesi, oltre il 50% del gruppo Benson aveva smesso, mentre il 95% del gruppo MT continuava regolarmente. Questa ricerca fu condotta negli anni ’70 da Richard Lewis, medico di New Castle (Pennsylvania).

La tecnica 'Hong So' di Yogananda.
Comunque, la tecnica di Benson ha indubbiamente una sua utilità. Essa è molto simile ad una semplice tecnica insegnata gratuitamente dall’organizzazione di Paramahansa Yogananda, che è chiamata Hong So, ed è la seguente.
Sediamoci comodamente, chiudiamo gli occhi e cerchiamo di rilassare il corpo. Facciamo attenzione al processo della respirazione, senza però alterarla: sentiremo chiaramente l’inspirazione (quando l’aria entra) seguita dall’espirazione (quando l’aria esce).
Ebbene, senza alterare il processo naturale della respirazione, dovremo pensare la parolina Hong durante il processo di inspirazione (cioè mentre l’aria entra), e la parolina So durante il processo di espirazione (cioè mentre l’aria esce). La vocale o deve essere prolungata per il breve tempo dell’inspirazione o dell’espirazione: Hooong... Sooo... Hooong... Sooo... e così via. Per inciso, Hong So può essere considerato un mantra.
Continuiamo così per alcuni minuti. E’ importante mantenere un atteggiamento passivo, cioè seguire le semplici istruzioni suddette senza aspettarsi nulla di particolare e senza forzare: qualsiasi sensazione possiamo avere o qualunque cosa succeda, noi continuiamo tranquillamente nel solito modo.
Probabilmente la respirazione tenderà a rallentare, e si formerà una pausa tra inspirazione ed ispirazione, durante la quale la respirazione si ferma e la mente si acquieta. Queste pause possono essere lunghe anche parecchi secondi, senza che vi sia alcun pericolo (durante la MT il respiro si ferma spesso, talvolta per oltre mezzo minuto, senza che la persona se ne accorga).
Attenzione: non sempre la respirazione rallenta e non sempre si forma la pausa suddetta. Se ciò non avviene, noi non dobbiamo cercare tale effetto, ma solo continuare la tecnica nel modo indicato sopra, con il solito atteggiamento passivo e tranquillo.

La tecnica di Benson.
Questa era la tecnica base di Yogananda. La tecnica di Benson è molto simile a questa, ma con le seguenti differenze. Quando si inspira, non bisogna pensare alcuna parolina. Quando si espira, occorre pensare la parolina inglese one, che si pronuncia uan e significa uno.
Benson ha provato varie sillabe e parole brevi ed empiricamente ha trovato che la parolina one funzionava molto bene. Sarà un caso, ma essa è molto simile ad un importante mantra usato dagli yogi, vam, in cui la v è pronunciata in modo simile alla u, e la m è nasale e quindi è molto simile alla n.
Benson raccomanda di continuare così per almeno 10 minuti, fino ad un massimo di 20 minuti (che è la durata standard della MT). Alla fine, occorre riposare per almeno due minuti: questo riposo finale è molto importante, ed è parte integrante della tecnica. Durante il riposo ci si può anche sdraiare, senza pensare a nulla di particolare, e comunque senza sforzare la mente.
La tecnica dev’essere praticata due volte al giorno (come la MT), a stomaco vuoto, non prima di dormire.
Tecniche simili vengono insegnate in varie tradizioni dello Yoga, e cambiano solo le "paroline" utilizzate. Per esempio una tecnica molto diffusa utilizza (nello stesso modo di Hong So) il mantra So Ham, che significa "io sono quello" (il campo di pura intelligenza alla base della realtà). Altre tecniche usano mantra più complicati.
Alcune prove empiriche soggettive compiute da me e da alcuni miei collaboratori, sembrano evidenziare che il mantra Hong So è più leggermente potente degli altri usati nelle tecniche indiane.
La tecnica di Benson è potente come la tecnica "Hong So", e forse leggermente più "raffinata" e "profonda", anche se non come la MT.

Di nuovo: confronti con la MT.
La tecnica di MT è differente, poiché utilizza altri mantra, in maniera totalmente diversa. Poiché io ho provato tutte queste tecniche, posso dire che la tecnica di Benson dà dei benefici superficiali, svuota e tranquillizza la mente e il sistema nervoso, ma non elimina gli stress a livello profondo come la MT.
D’altronde Maharishi sottolinea che lo stato di trascendenza che si sperimenta durante la MT è molto di più che uno svuotamento della mente (La scienza dell’essere e l’arte di vivere, Ubaldini, pag.194). Esso infatti crea uno stato più ordinato delle onde cerebrali e permette al sistema nervoso di eliminare tensioni profonde.
In parole povere, la MT cambia veramente la vita (ovviamente in meglio).
Comunque anche la tecnica di Benson è utile ed interessante, e affinché possa dare dei risultati evidenti dev’essere praticata con regolarità e costanza.

La tecnica oculare dello sdoppiamento.
Chopra attualmente insegna una tecnica di meditazione che, secondo molte testimonianze, sarebbe simile alla MT, ma in passato ha parlato della seguente tecnica che serve per rilassare gli occhi e che produce uno stato mentale vagamente simile a quello che si sperimenta durante la MT.
Mettiamo un dito di fronte ai nostri occhi, a circa 30 o 40 centimetri di distanza. Poi cerchiamo di sdoppiare l’immagine del dito: questo si può ottenere facilmente tenendo il dito fermo davanti a noi ma guardando qualche oggetto lontano (almeno un paio di metri). Quando abbiamo imparato il "trucco", si riuscirà a sdoppiare l’immagine anche guardando direttamente il dito, o semplicemente un oggetto sul tavolo o davanti a noi, distante almeno 30 cm, e non più di un metro.
Tenendo l’immagine sdoppiata, si dovrebbe sentire un senso di rilassamento e di riposo. La mente si tranquillizza e secondo Chopra la coerenza cerebrale aumenta, quasi come nella MT. Purtroppo questa non è una tecnica sistematica ma solo un piccolo "esperimento" che si può provare per qualche secondo. Non si può escludere che da questo esercizio, sviluppato e regolato in maniera opportuna, si possa ottenere una buona tecnica.
Ho notato che il silenzio assoluto, come quello che si può sperimentare in alta montagna, ha un effetto simile alla MT, anche se molto meno intenso: per me occorrono almeno tre ore di silenzio per ottenere gli stessi risultati di dieci minuti di MT (la proporzione non è molto vantaggiosa...).

Fabrizio Coppola


Ancora dal libro Il segreto dell'Universo,
Capitolo 12, Paragrafo XV:

Sperimentazione sulle tecniche di rilassamento.
Gli scettici forse rideranno leggendo tutto questo, ma essi dovrebbero tenere presente che queste tecniche hanno reali effetti psicologici, neurologici e fisiologici misurabili. Mentre loro ridono, milioni di persone soffrono di disagi che potrebbero essere facilmente eliminati.
Un numero sempre maggiore di psicologi e medici stanno sperimentando tecniche del genere. Ad esempio il bestseller The relaxation & stress reduction workbook (New Harbinger), scritto da Davis, Eshelman e McKay, che sono una psicologa e due medici, contiene numerose tecniche di rilassamento, quasi tutte meno efficaci di quelle descritte qui sopra (ma che vengono ugualmente studiate con una metodologia seria e scientifica).
Inoltre, il fatto che tecniche di questo tipo possano essere correlate ai fondamenti dell’intera realtà, è comprensibile solo dopo aver letto l’intero libro Il segreto dell'universo, e suonerà inaccettabile a bizzarro agli altri. Ricordiamo ancora una volta che perfino Hegel (che pure era un filosofo idealista) derise il concetto di intuizione intellettuale di Fichte e Schelling.


www.segreto.net/varie
Il segreto dell'universo: www.segreto.net
Ipotesi sulla realtà: www.ipotesi.net
Tecnica Naturale Anti-stress
Transcendental meditation